The “greener” the better: un’introduzione agli investimenti ESG

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Articolo scritto da Maria Errico, Data Analyst, Double Degree in Economic Development and Growth

Investimenti ESG, SRI, Green Bonds, Sustainability-linked bonds. Sono tanti i termini che, soprattutto nell’ultimo decennio, hanno avvicinato la finanza alla sostenibilità, nell’ottica di una crescita economica di lungo termine. Proviamo a fare chiarezza.

1)Terminologia della finanza sostenibile

L’espressione “Investimenti ESG”, spesso legata a quella di finanza sostenibile, è un termine ombrello che indica una serie di investimenti mirati al conseguimento di un ritorno non solo in termini monetari, ma anche Ambientali (Environmental), Sociali (Social) e di Governance. Queste variabili apparentemente slegate dal ritorno finanziario sono sempre più prese in considerazione nelle scelte di investimento.

Dal punto di vista ambientale è importante considerare l’approccio di un’impresa in termini di emissioni inquinanti, di depauperamento delle risorse naturali, di uso di energie rinnovabili, di reazione al cambiamento climatico.

Dal punto di vista sociale è importante guardare all’inclusione delle diversità, al community outreach, all’integrazione, al rispetto dei diritti umani.

Dal punto di vista della governance è importante assicurarsi che venga combattuta la corruzione e che la leadership abbia una visione di lungo termine sul proprio impatto economico-sociale.[1]

La spinta alla ricerca di un impatto sociale e sostenibile degli investimenti nasce, così come il più ampio movimento di sviluppo sostenibile, dalle imprese private, che ben prima della definizione dei Sustainable Development Goals (SDGs) da Parte delle Nazioni Unite (2015) avevano avviato una struttura sistematica di iniziative ad impatto sociale.

Un antesignano degli investimenti sostenibili di oggi è l’investimento socialmente responsabile (Socially Responsible Investing, SRI), un criterio che già negli anni ’70 portava gli investitori ad escludere certi tipi di prodotti, come il tabacco o le armi, dal proprio portafoglio di investimenti, perché considerati ad impatto negativo sulla società. Questo concetto di screening negativo si è poi evoluto in anni più recenti nella finanza sostenibile: molti investitori, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, sono interessati al ruolo che i propri asset hanno nell’influenzare temi mondiali come il cambiamento climatico, e sono più pronti a fidarsi di una compagnia che sia responsabile in campo sociale.

Quando parliamo di investimenti ESG dobbiamo quindi pensare:

– dal lato dei finanziatori ad una serie di criteri che guidano le decisioni di investimento, con il supporto di agenzie specializzate nei rating ESG;

– dal lato dei finanziati ad una serie di nuovi strumenti finanziari come:

– i più tradizionali green bonds, social bonds e sustainable bonds, obbligazioni come le altre, nate però per supportare specificamente un progetto di sostenibilità ambientale e sociale[2];

– i più innovativi sustainability-linked bonds, le cui caratteristiche vengono adeguate in base al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità (ad esempio una cedola più alta in caso di non raggiungimento di un target). La differenza rispetto ai green bond è che la liquidità raccolta non è vincolata all’uso in un progetto sostenibile.[3]

2) Mercati Green: un crescendo di opportunità

Nel 2020 l’emissione bond ESG è cresciuta del 29% rispetto al 2019, per un totale di 732 miliardi di dollari(Bloomberg NEF). Non è solo la novità portata dai nuovi strumenti finanziari a nutrire il trend positivo. A seguito dello scoppio della pandemia, l’emissione di social, sustainable e green bond è diventata uno strumento per risollevare l’economia mondiale ripartendo da un approccio più sostenibile. Se aggiungiamo poi che gli investitori hanno ridotto la propria esposizione sui fondi non-ESG, possiamo anche apprezzare la resilienza degli strumenti ESG durante gli stravolgimenti dei mercati nel 2020 (ECB). [4]

Nello specifico, l’emissione di social bonds è salita di 7 volte in un solo anno (147.7 miliardi), guidata dai progetti a supporto dell’occupazione post-pandemia dell’Unione Europea. 

Riguardo ai green bonds, nel 2020 hanno toccato la cifra di 305.3 miliardi, una crescita del 13% che porta ad un valore accumulato dal 2007 che supera il trilione di dollari.

Messo però da parte il ruolo della sostenibilità, che sarà sempre più rilevante nelle scelte finanziarie, viene da chiedersi: gli investimenti ESG sono più vantaggiosi dei comuni bond, a parità di caratteristiche? In altre parole: esiste quello che ormai viene chiamato “greenium”, uno spread tra gli ESG-bond e i bond tradizionali?

Idealmente, chi emette ESG-bond vorrebbe affermare che ha accesso a finanziamenti più convenienti in virtù dei propri obiettivi di sostenibilità. Allo stesso tempo un finanziatore vuole affermare che non sta regalando del credito rispetto al bond tradizionale. E queste affermazioni non possono valere contemporaneamente.

Secondo uno studio sui green bonds condotto dalla ECB nel 2020, questi strumenti non sembrano garantire un finanziamento più conveniente.[5] O meglio non ancora. Al momento, infatti, non ci sono standard sul raggiungimento degli obiettivi green per cui i fondi green vengono chiesti, e per questo il prezzo dei green bond non ne è ancora influenzato.

3) La finanza come strumento per un futuro più sostenibile

Nello stesso studio, la ECB ribadisce come la resilienza degli strumenti di finanza sostenibile durante gli sconvolgimenti dei mercati post-pandemia suggerisca l’assenza di un trade-off tra performance economica dei propri investimenti e il supporto alla transizione verso un’economia più green.

Al contrario, le prime ricerche mostrano che usare i criteri ESG nelle scelte di investimento rende gli investitori più consapevoli sul risk-management dei propri portafogli: pensiamo al fatto che compagnie a più basso impatto ambientale rispetteranno più facilmente il quadro normativo, riducendo la propria volatilità.

Inoltre, strumenti come i sustainability-linked bonds creano un impegno tra investitore e debitore visibile dal mercato, con una conseguente riduzione dell’asimmetria informativa tra le parti. 

Gli investimenti ESG stanno crescendo in termini di popolarità e il motivo è semplice: senza compromettere i propri ritorni finanziari si può contribuire attivamente ad una crescita globale sostenibile e duratura, usando i nuovi strumenti per rafforzare il rapporto tra datori e prenditori di fondi.


[1] https://www.esg.adec-innovations.com/about-us/faqs/what-is-esg-investing/

[2] https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/green-bond-definizione.htm

[3] https://www.professionefinanza.com/sustainability-linked-bond-il-nuovo-che-piace-ai-mercati/

[4] https://www.ecb.europa.eu/pub/financial-stability/fsr/focus/2020/html/ecb.fsrbox202011_07~12b8ddd530.en.html

[5] https://www.ecb.europa.eu/pub/financial-stability/fsr/focus/2020/html/ecb.fsrbox202011_07~12b8ddd530.en.html

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