L’ascesa di Tesla a prima azienda automobilistica mondiale

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Articolo scritto da Luca Cicolella, Bachelor’s degree Economics, MSc Finance

Lo scorso 1° luglio l’azienda di automobili elettriche Tesla, dopo mesi di crescita costante e repentina, è diventata l’azienda numero 1 nel settore automobilistico superando il colosso Toyota. Vediamo di seguito come l’azienda che vede a capo il filantropo Elon Musk, ha raggiunto questo enorme traguardo attraversando un percorso, come vedremo, fortemente tortuoso.

Come si è arrivati fin qui?

Se c’è una cosa che il lockdown ci ha insegnato, è che la realtà che ci circonda ogni giorno può cambiare letteralmente da un giorno all’altro. Era il 20 gennaio 2020, si parlava ancora poco di Coronavirus, si cercava di tornare alla routine dopo le tanto desiderate vacanze di Natale, eppure quel giorno stava per dare il via ad una gara senza precedenti al primato di azienda automobilistica quotata con il più alto valore. Eh si, perché in quella, che oggi può sembrare una così lontana, fredda giornata di metà gennaio la Tesla Inc. supera il valore di mercato di un colosso del settore, che oggi sta ancora scontando le conseguenze di Dieselgate, Volkswagen. Si pensi che solo questo risultato ha portato nelle tasche del CEO di Tesla, Elon Musk, quasi 350 milioni di dollari.

Scritta così, sembra la semplice storia di un imprenditore che ha investito nella sua attività a tal punto da raggiungere un importante traguardo; in realtà, il cammino di Tesla va di pari passo con quello del suo CEO, ed è stato tutt’altro che semplice.

Nonostante sembri passata un’eternità, basta tornare indietro di qualche tempo, era l’estate del 2018 e probabilmente il periodo peggiore per gli shareholders dell’azienda automobilistica statunitense. Il CEO dell’azienda lancia un tweet dove afferma di voler delistare la società.

(CorriereComunicazioni.it, (2018))1             

È facile intuire tutto questo dove ha portato l’azienda di Silicon Valley, e difatti bastano poche ore a far perdere di oltre il 20% del suo valore il titolo dell’azienda.

Un anno totalmente da dimenticare per Tesla e Musk, che non si ferma a questo errore, ma durante lo stesso anno si ripete con un video pubblicato su youtube in cui si vede lo stesso co-fondatore di Paypal fumare della marijuana; l’azienda subisce un nuovo crollo e per non farsi mancare nulla, a causa dei troppi obiettivi non mantenuti, la SEC (Securities and Exchange Commission), l’ente statunitense che vigila sulla borsa valori, apre un’indagine sulla società automobilistica. Per citare Riccardo Barlaam, giornalista per il Sole24Ore in suo articolo, “sembrava che la Tesla e il suo CEO avessero bisogno di ricaricare le batterie come le loro vetture”.

La Ripresa

È esattamente in questi contesti che si vede l’efficienza e la lungimiranza di un’azienda solida e di tutto ciò che c’è “dietro le quinte”, infatti alla fine del primo trimestre 2018 Tesla aveva approvato un piano che collegava la remunerazione dell’imprenditore sudafricano ai risultati della società. Ma questo ancora non basta, e difatti il titolo Tesla Inc. nel primo semestre dell’anno successivo continua a scendere per una perdita totale di oltre il 40% del suo valore; tra le varie cause ci sono la perdita di reputazione, i conti in negativo, i debiti e le tensioni commerciali USA-Cina.

Come accade spesso in certi contesti, si inizia a vociferare che sia iniziata la fine di Tesla e di Elon Musk. E probabilmente, è qui che inizia la fiaba di Tesla, perché nel momento più buio dell’azienda il suo CEO fa un passo indietro. Non lo si vede più sotto quei riflettori che ormai erano puntati addosso da tempo. Il Co-founder di Paypal smette di twittare, impiega tutte le proprie energie nel lavoro e nel cercare di sistemare gli errori da esso stesso commessi.

Quello che fa Musk può essere ricondotto ad un perfetto terzo tempo (o layup per chi lo preferisce) in una partita di Basket: consegna il modello 3 (primo passo), trova un accordo con la Sec per un totale di 20 milioni di dollari di multa (secondo passo), esce dal consiglio d’amministrazione della Tesla rinunciando alla carica di presidente (salto, tiro, canestro).

Musk e Tesla ce l’hanno fatta, dopo un periodo nero per entrambi riescono a “tornare in carreggiata” ma non si fermano qui, perché l’azienda statunitense continua a crescere fino a quando in quel freddo lunedì del 20 gennaio 2020, Tesla supera Volkswagen per valore azionario.

(Tesla al momento del superamento su Toyota, HDMotori (2020))2

Come gli esperti di CSR di insegnano, la reputazione è fondamentale per la crescita del valore aziendale e Musk ormai lo sa bene perché Tesla ad oggi ha superato, ormai con netto distacco anche il colosso mondiale per eccellenza in campo automobilistico, Toyota.

Questo lo si deve certamente a 3 fattori che hanno influenzato gli investitori di Tesla, ovvero la nascita del figlio di Musk che ha, sin da subito scatenato un boom mediatico a partire dal nome del piccolo (X Æ A-12); la missione ottimamente riuscita della SpaceX di Musk che ha portato per la prima volta degli astronauti in orbita su un mezzo privato; e per finire, l’annuncio del battery day il prossimo 15 settembre in cui l’imprenditore ha dichiarato che presenterà tecnologie rivoluzionarie.

Chiaramente crescite così repentine non si vedono facilmente soprattutto nel settore automobilistico, e sicuramente il momento storico che vede l’utilizzo di manovre economico-finanziarie con tassi d’interesse bassi e una spinta verso l’utilizzo del Quantitative Easing, non permetterebbe di trovare asset così redditizi, ed è proprio questo che spinge alcuni esperti ad essere scettici a riguardo e a pensare che forse la Tesla rischia di essere una nuova bolla pronta ad esplodere.

A bilanciare questo però, secondo YahooFinance (2020)3 sarebbero gli stessi investitori di Tesla che sui social attaccano chi mette in dubbio l’azienda della Silicon Valley (tra gli ultimi c’è l’ex candidato indipendente alla presidenza degli Stati Uniti Ralph Nader).

Concludendo, possiamo fare solo i nostri più cari auguri a Tesla e ai loro investitori sperando che gli esperti non ci abbiamo visto così lungo questa volta, che questa non sia una nuova bolla e soprattutto che non scoppi in un momento storico così difficile per tutte le economie mondiali.


1CorriereComunicazioni.it, (2018), “Aggiotaggio via Twitter: Elon Musk nel mirino degli investitori”, disponibile a: https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/aggiotaggio-via-twitter-nei-guai-elon-musk-e-tesla/

2HDMotori.it, (2020), “Tesla supera Toyota e diventa il produttore di auto che vale di più al mondo” disponibile su: https://www.hdmotori.it/tesla/articoli/n523244/tesla-toyota-valore-borsa-capitalizzazione/

3 YahooFinance, (2020), “Ralph Nader Says Tesla Is The Reason The ‘Stock Market Bubble Implodes’ “. [online] Finance.yahoo.com. Disponibile a: https://finance.yahoo.com/news/ralph-nader-says-tesla-reason-204510897.html?guccounter=1 [Accessed 20 April 2020].

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