Merito, diversità, giustizia sociale: la prima edizione del Festival Internazionale dell’Economia di Torino

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-Articolo di GIulio Albano, analista di mercato e giornalista

A settembre 2021 la notizia è arrivata su tutti i giornali: dopo sedici anni il Festival dell’economia di Trento non sarebbe stato più gestito dall’editore Laterza, ma sarebbe stato affidato al Sole 24 Ore.

L’editore Laterza non è rimasto a guardare e da subito aveva palesato la volontà di organizzare un altro festival. Chi è di Bari, come il gruppo Laterza e come chi vi scrive, per qualche settimana si era illuso che la casa editrice potesse scegliere il capoluogo pugliese. La scelta è invece ricaduta su Torino e va comunque bene così.

Meglio due festival che uno solo, come sappiamo bene la concorrenza migliora l’offerta. 

Il tema: 

“La crisi del covid, poi l’inflazione e le conseguenze della guerra in Ucraina ci stanno restituendo un mondo più diseguale con nuove diseguaglianze che si sono aggiunte a quelle esistenti. Dietro queste diseguaglianze spesso non c’è il merito individuale, ma ci sono condizioni di partenza favorevoli, fortuna e talvolta anche comportamenti non competitivi, forme di sfruttamento. Vogliamo andare a fondo su questi asp etti utilizzando il contributo dei miglioriscienziati del mondo. Questo è da sempre il taglio del Festival dell’Economia che vuole essere un’occasione per analizzare i problemi in modo obiettivo e ragionato e con le persone che sono maggiormente in grado di far parlare i dati”.

Così Tito Boeri, uno dei principali economisti italiani, ha presentato il Festival di cui è direttore scientifico. 

Il tema è più che mai attuale e non può che essere sentito dalla nostra generazione che vive il crescere delle diseguaglianze economiche, sociali e generazionali sulla propria pelle ogni giorno. Boeri deciso di affrontare le diseguaglianze mettendo in discussione quello che è stato il faro delle politiche sociali degli ultimi anni: il merito. Si può ancora parlare di merito quando le condizioni di partenza tra gli individui sono così differenti? 

Secondo il report 2021 dei Oxafam Italia “circa 10 milioni di nostri concittadini più poveri, con un valore medio del risparmio non superiore a 400 euro, non avevano nessun cuscinetto finanziario per resistere autonomamente allo shock pandemico”.  Il report ci mostra come il 20% più povero della popolazione italiana possieda solo lo 0,4% della ricchezza nazionale, in contrasto con il 20% più ricco che possiede il 67,7% della ricchezza. Corrado Gini non sarebbe contento. 

Analogamente il report di marzo 2022 dell’Istat mostra come le famiglie in povertà assoluta siano il 7,7% del totale, mentre per gli individui si arriva al 9,4%. Indici praticamente raddoppiati se confrontati con il 2005, con importanti conseguenze sui consumi e quindi su tutta la crescita economica nazionale. 

Tutto questo in contrasto con l’aumento delle ricchezze di chi ricco lo era già. L’analisi del World Inequality Report del 2022 sulla distribuzione del surplus di ricchezza netta nel periodo quasi trentennale intercorso tra il 1995 e il 2021 ci mostra come l’1% più ricco, in termini patrimoniali, ha beneficiato del 38% del surplus di ricchezza. Appena il 2,3% del surplus è andato ad appannaggio della metà più povera della popolazione mondiale. Una tendenza in continua crescita. 

Se c’è una sfida per gli economisti di oggi è lavorare sulla diminuzione delle diseguaglianze e il festival dell’economia di Torino è il posto giusto per studiare questo fenomeno fino in fondo. 

Gli incontri:

Non capita tutti i giorni di ascoltare un premio Nobel, figuriamoci cinque. Oltre loro ci saranno sette ministri della Repubblica oltre a decine di docenti universitari per un totale di oltre 90 appuntamenti in cinque giorni. 


 Una breve selezione degli incontri imperdibili:

 
31 maggio, Circolo dei Lettori: “Selezione, merito e diversità” con David Card, Premio Nobel per l’economia 2021. 

1° giugno, Circolo dei Lettori: “Dipendenza energetica e crescita economica” con Michael Spence, Premio Nobel per l’Economia, e Roberto Cingolani, Ministro per la Transizione Ecologica.

2 giugno, Grattacielo Intesa San Paolo: “I mercati sono morali?” con Jean Tirole, Nobel per l’Economia.

3 giugno, Politecnico di Torino: “Combattere una doppia pandemia a colpi di SMS: il caso USA” con Esther Duflo, Nobel per l’Economia. 

4 giugno, OGR Sala Fucine: “Cosa abbiamo imparato dal Festival?” con Tito Boeri e Christopher Pissarides, Premio Nobel per l’Economia. 

Naturalmente ci saranno ogni giorno decide di appuntamenti molto interessanti a seconda dei vostri interessi. Ci auguriamo che possiate goderveli!

Ci vediamo a Torino!

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