Digital transformation e decreto crescita del Governo Italiano

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Articolo scritto da Sabrina Vitale, studentessa in Management delle imprese internazionali presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”

Il mondo moderno è caratterizzato dall’incessante imposizione del progresso tecnologico, applicato ai più svariati ambiti nei quali l’uomo è insediato. Fra questi ritroviamo certamente il settore economico poiché è nota la volontà delle imprese, soprattutto di grandi dimensioni, e delle multinazionali di usufruire della tecnologia al fine di migliorare la propria efficienza e rafforzare la propria posizione. A tal proposito, possiamo menzionare il fenomeno della digital trasformation: esso consiste nel modificare l’assetto organizzativo delle realtà imprenditoriali attraverso le tecnologie digitali.

Definiamo la digital transformation

Quando si affronta la tematica della digital transformation è importante aggiungere che si tratta di una delle più innovative modalità di adattamento delle nuove tecnologie alle operazioni, alle competenze, alle abitudini e alla mentalità di un’impresa. Il termine digitale, in questa circostanza, allude alla possibilità di quantificare ed analizzare i dati acquisiti tramite i software, e la tecnologia viene indicata come la principale fonte di vantaggio competitivo in quanto le imprese possono distinguersi adottando modelli di lavoro più sofisticati. Le tecnologie poste al servizio del processo di digital transformation sono afferenti ai Big Data, all’Internet of Thing e all’intelligenza artificiale. Più nel dettaglio, il fenomeno può essere analizzato attraverso i sei pilastri che lo compongono e lo rendono completo grazie alla complementarietà di quest’ultimi:

  • Cultura: sta ad indicare la capacità del CEO, affiancato dal Chief Digital Officer, di introdurre una cultura aziendale che sia focalizzata sull’esaltazione della trasformazione digitale nelle fasi inerenti al cambiamento innovativo, al riconoscimento dei punti di forza/debolezza e al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal management;
  • Customer experience: l’impresa deve essere in grado di migliorare, mediante la trasformazione digitale, il rapporto con i propri clienti. Ciò può avvenire soprattutto nel momento in cui viene potenziato il servizio di assistenza (ad esempio riducendo i tempi di attesa del servizio telefonico), oppure viene definito in maniera distinta il bisogno che si vuole soddisfare attraverso i propri prodotti/servizi;
  • Persone: il CEO deve fornire indicazioni sulla tipologia di candidati da assumere, in modo tale da supportare l’operato della gestione delle risorse umane;
  • Innovazione: il CEO deve guidare i responsabili dei processi innovativi per orientarli verso una specifica mission aziendale;
  • Cambiamento: il cambiamento è perseguito da quei soggetti che sono capaci di adattarsi alle nuove tecnologie e di utilizzarle per concretizzare la loro idea di cambiamento;
  • Leadership

Il processo di digitalizzazione risulta tutt’ora oscuro ad alcuni imprenditori tradizionali, i quali decidono di affidarsi a consulenze esterne per tentare di colmare questa dannosa mancanza. Gli startupper, invece, risultano di gran lunga più preparati e consapevoli.

Aree di applicazione e benefici principali

Le principali aree di applicazione della trasformazione digitale all’interno delle imprese sono:

  • Funzioni aziendali quali marketing, produzione, logistica e così via;
  • Processi aziendali, ovvero l’insieme di operazioni che vengono attuate per favorire un particolare obiettivo strategico, ai quali viene associato un maggior grado di automazione;
  • Modelli di business e di partnership;
  • Ecosistemi aziendali, cioè i rapporti di interdipendenza che intercorrono fra le imprese e i rispettivi stakeholder, che con l’avvento di tale fenomeno si basano sempre di più sui flussi di informazioni e di dati per co-generare innovazione;
  • Gestione delle risorse aziendali, poiché si è indirizzati verso un’economia in cui i dati sono considerati come risorse fondamentali;
  • Approccio rivolto ai clienti e ai fornitori, dal momento che la tecnologia può essere ritenuta un supporto all’organizzazione del lavoro e alla gestione delle risorse umane.

Per ciò che concerne i benefici ottenuti dalla digitalizzazione delle imprese, è possibile schematizzarne i più importanti:

  • Maggiore velocità e flessibilità nella gestione dei business, perché tramite le tecnologie avanzate le imprese le imprese possono incrementare le attività di ricerca e sviluppo e rafforzare il funzionamento dei macchinari, del magazzino e della logistica;
  • Efficiente gestione del rapporto con i clienti, in quanto l’interazione costante con i clienti consente di analizzarne le caratteristiche legate ai comportamenti, agli stili di vita e alle abitudini di consumo; queste ricerche possono condurre all’insediamento in settori di mercati più specifici;
  • Riduzione dei costi operativi;
  • Possibilità di anticipare il mercato e la sua domanda;
  • Pianificazione in tempo reale dei processi produttivi;
  • Valorizzare il ruolo delle risorse umane.

I benefici sopracitati sono valorizzati dai risultati ottenuti da alcuni sondaggi che hanno coinvolto numerosi amministratori delegati: Gartner, una multinazionale specializzata in consulenza strategica, ricerca, e analisi nel campo della tecnologia dell’informazione, ha scoperto che il 54%([1]) degli amministratori delegati sottoposti al sondaggio sono favorevoli ad un’introduzione consistente della digital transformation nei propri business e lo pongono come obiettivo primario. Una ricerca condotta dal World Economic Forum, invece, sottolinea l’importanza del fenomeno in tempi futuri affermando che il suo valore supererà i 100 trilioni([2]) di dollari nel 2025.

La promozione del processo di digitalizzazione in Italia tramite il Decreto Crescita

Il governo italiano è stato recentemente impegnato nell’emanazione di interventi idonei a garantire la presenza del digitale nel nostro Stato. Tant’è vero che il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Invitalia, ha approvato il Decreto Crescita nel quale all’art. 29 sono indicate le informazioni inerenti all’incentivo “Digital Transformation”: questo incentivo appoggia la fase di digitalizzazione dei processi produttivi delle piccole, medie e grandi imprese. La finalità essenziale è quella di impegnare un finanziamento di 100 milioni([3]) di euro in progetti innovativi realizzati grazie all’ausilio delle tecnologie aderenti al Piano Nazionale 4.0 (additive manifacturing, big data e analytics …), tecnologie adibite al miglioramento della gestione distributiva/logistica oppure altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, blockchain, intelligenza artificiale e così via. In merito alla questione delle agevolazioni, il sito ufficiale di Invitalia riporta le seguenti affermazioni: “le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50%, articolata come segue: 10 % sotto forma di contributo e 40 % sotto forma di finanziamento agevolato”; “il finanziamento agevolato deve essere restituito senza interessi entro massimo 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, che scadono il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno”. La procedura di presentazione della domanda è interamente online e le richieste sono prese in carico a partire dalla data 15 dicembre 2020.

Un’ ottima iniziativa per le imprese italiane che hanno intenzione di permanere in una realtà economica continuamente sottoposta a nuove sfide!


[1] Fonte: https://www.digital-leaders.it/blog/la-digital-transformation

[2] Fonte: https://www.digital-leaders.it/blog/la-digital-transformation

[3] Fonte: https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/rafforziamo-le-imprese/digital-transformation/cosa-finanzia

RIFERIMENTI:

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