Cos’è moneta e cosa non potrebbe diventarlo

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– Articolo di Davide Mollica, studente magistrale in amministrazione, finanza e controllo

La moneta. Il mezzo con cui persone fisiche e giuridiche scambiano beni e servizi nel mercato. Attraverso due esempi storici di rilievo si cercherà di spiegare il motivo della fondazione delle Banche Centrali e del loro monopolio nell’offerta di moneta, privarsene significherebbe mettere a repentaglio il sistema economico. Prima però è importante spiegare cos’è la moneta e le caratteristiche che deve assolvere. Solamente alla fine, in virtù di quanto esposto, si cercherà di dare una chiave di lettura.

La moneta 

Cosa può essere moneta e cosa non lo è, o non lo potrebbe diventare. È fondamentale delineare un perimetro in cui possiamo definire attraverso delle caratteristiche ben precise cos’è moneta.  I suoi connotati sono: 

  • Riserva di valore;
  • Mezzo di scambio per beni e servizi;
  • Unità di conto.

Apparentemente, le caratteristiche della moneta, sono talmente generali che qualsiasi cosa potrebbe diventarlo.

Nella teoria anche il Bitcoin o altre cripto valute, persino oggetti ad uso comune, potrebbero esserlo o diventarlo; ma poi esiste la realtà con le sue implicazioni. 

Per spiegare, almeno in parte, come siamo arrivati ad oggi (con un sistema di monopolio d’offerta della moneta) con Banche Centrali indipendenti è necessario fare un passo indietro nel tempo. Più precisamente nel XVI secolo, nella lontana Svezia e successivamente ai tempi dell’Unità d’Italia. 

Il caso svedese: la Stockholm Banco

Chi era, cos’era, cosa faceva e soprattutto perché è fallita.

La Stockholm Banco è considerata l’anticamera della più antica Banca Centrale del mondo; solo grazie al fallimento di quest’ultima, nacque la Sverige riksbank che sin dal 1668 opera nel mercato.

Sorge spontaneo domandarsi sul perché sia fallita. Ed in particolare sulla sua ‘’trasformazione’’ in Banca Centrale.

Cercando di semplificare la narrativa storica, ma non il suo contenuto, questo ‘’banco pubblico’’ tra le varie funzioni aveva il potere di riscuotere dazi e accise, raccogliere depositi, erogare prestiti; ma la funzione più importante era quella di ‘’stabilizzare’’ il sistema economico. Fatto non da poco visto che in Svezia esistevano più monete e di diverso valore (in rame ed argento). In sostanza essa era una banca privata che agiva in concessione dal Re e svolgeva o almeno doveva svolgere alcune funzionicosiddette ‘pubbliche’.

Il problema arrivò quando il prezzo del rame si svalutò nel 1660 e di conseguenza le monete fatte con questo materiale diventarono più grandi e pesanti, per mantenerne il valore. Per sopperire a questa domanda di moneta (in quanto le persone domandavano il cambio con monete di argento, più semplici da maneggiare e di valore più stabile), vennero emessi dei certificati di garanzia. Le prime banconote, con cui la banca si obbligava a pagare in moneta il valore di quest’ultime.

Purtroppo questa situazione non durò molto, perché lo stesso banco iniziò a stamparne in quantità illimitata. Ciò diede vita ad inflazione e successivamente ad una corsa alla conversione dei certificati di credito in moneta vere e proprie, generando una corsa agli sportelli, dal canto suo la banca iniziò a chiedere la restituzione dei prestiti concessi per recuperare liquidità; ed ecco che ciò ebbe un effetto più che restrittivo sull’economia. Questa spirale suicida la condusse al fallimento, e diede vita ad una profonda crisi.

Ecco come il fallimento di mercato generato da una banca privata con possibilità di emettere moneta, portò alla creazione della prima Banca Centrale al mondo. La Sverige riksbank, essa nacque dalle ceneri del vecchio banco ma la cosa che la distingueva dalla precedente fu l’obiettivo principale: quello della stabilità dei prezzi.

Il caso italiano: la creazione della Banca d’Italia

La Banca d’Italia come la conosciamo noi oggi (un ente pubblico indipendente parte del SEBC) ha origini quantomeno recenti, col Regno d’Italia. Nacque con la legge bancaria del 10 agosto 1893, n. 449.

Prima di questa data, antecedente all’unificazione dei vari regni, ducati, granducati, esistevano più banche private che emettevano monete, ognuna per ogni ‘’stato’’ italiano. E di conseguenza esistevano un numero non trascurabile di valute per lo più sotto forma di monete metalliche, circa l’87%. 

Successivamente, quando giunse l’unificazione politica, fu necessario trovare una soluzione a questa complessa babele di monete circolanti nel Regno. Come poteva un neo-stato sopravvivere avendo così tante valute aventi corso forzoso, ne valeva la stessa credibilità del Regno.

Ecco che soltanto dal 1862 con un regio decreto fu adottata la tanto agognata Lira. E da qui il lungo processo di ‘’ritiro’’ delle monete, riconvertite in Lire che si protrasse per anni con varie differenze territoriali. Il monopolio dell’offerta di moneta tuttavia, non si concretizzò immediatamente, dando vita a vari problemi.

Soltanto a partire dal 1° gennaio 1894 la Banca d’Italia iniziò ad esercitare la sua attività di Tesoreria dello Stato in tutto il Regno, inglobando man mano sempre più mansioni e funzioni.

L’analisi dei casi

Gli episodi appena esaminati hanno visto: 1) il fallimento di una banca privata che emetteva moneta e di conseguenza ripercussioni a dir poco negative su un intero sistema economico;  2) l’aggregazione dell’offerta di moneta da parte di un unico ente. Ma quali conseguenze hanno queste azioni nel concreto.

Il monopolio d’offerta di moneta in mano a privati, in questo caso banche private, le quali operano per avere un’utile che possa remunerare gli investitori detentori di capitale di rischio va naturalmente contro, o almeno in parte, l’obiettivo di ‘’stabilizzazione del sistema economico’’. Ecco uno dei motivi per cui il banco è fallito: perché esso ha svolto funzioni che non erano nella loro natura

La creazione di un ente ad hoc, il più indipendente possibile, per svolgere questa funzione così delicata per il sistema economico non poteva di certo essere affidato ad un ente privato. Ecco perché sono nate le Banche Centrali.

L’aggregazione delle Banche pre-unità in unico ente, il caso della Banca d’Italia, aiuta a risolvere alcuni problemi: minori costi dell’emissione di moneta dovuti alle economie di scala perché in mano ad un solo emittente, minor rischio sistemico derivante dal fatto che ora la Banca Centrale può far da prestatore d’ultima istanza, ed ancora, indipendenza delle scelte di politica monetaria (probabilmente è la caratteristica più importante che una Banca Centrale dovrebbe avere) per rendere credibile il proprio operato e rendere accettabile la propria moneta a livello internazionale e nazionale.

Inoltre, l’offerta di moneta non può essere rigida. La Banca Centrale dovrebbe essere libera di poter variare la quantità di moneta in base alle differenti situazioni nel mercato, attraverso più strumenti. Alcuni di questi strumenti, per esempio, sono: i vincoli sulle riserve delle banche, i tassi ufficiali e le operazioni di mercato aperto, QE. 

I concorrenti della moneta tradizionale FIAT

Sempre più spesso sentiamo parlare di monete ‘’alternative’’ o addirittura sostitutive alla classica moneta FIAT (moneta fiduciaria): euro, dollaro, yen etc etc. 

Perché non possono esserlo e vediamone alcuni motivi.

Precedentemente, tra le caratteristiche della moneta abbiamo parlato di riserva di valore. Il fatto che la moneta fiduciaria mantenga più o meno il valore nel tempo è garanzia di trasferibilità di valore nel futuro. Ciò è reso possibile anche grazie alla credibilità dell’emittente e in sostanza, grazie ad una bassa volatilità.

Così non è invece per moltissime cripto currency che hanno una deviazione standard molto alta se paragonate con i maggiori indici di borsa. 

Inoltre come sappiamo non esiste un autority che controlli il flusso di cripto currency in circolo. Essendo una ‘‘’moneta’’’ privata è soggetta alla legge della domanda e dell’offerta. Il caso del miliardario Elon Musk è emblematico, attraverso un suo tweet fece schizzare alle stelle il prezzo del BTC, salvo poi ritrattare e vedere effetti negativi sullo stesso.

Al contrario, le monete FIAT posseggono un’autority che ne può controllare indirettamente o direttamente la quantità e/o la velocità di circolo nel sistema. Di fronte ad uno shock esogeno, la politica monetaria può essere più accomodante per sopperire agli effetti negativi dello stesso oppure di fronte a tassi d’inflazione molto alta può ‘’raffreddare’’ l’economia attraverso strumenti tipici o atipici (alcuni dei quali elencati precedentemente). Altra lacuna di questi asset sono la rigidità d’offerta in quanto essi vengono ‘’creati’’ in base ad un algoritmo, la loro quantità è scarsa. Nel caso di uno shock esogeno non si potrebbe operare alcun tipo di allentamento monetario, in quanto la quantità in circolo non può variare in modo rapido. 

Le difficoltà d’uso come unità di conto: altra caratteristica per essere moneta è quella di essere un’unità di conto che si concretizza col venire utilizzata per determinare il valore di servizi e beni. La difficoltà insuperabile per una cripto currency è quella di determinare in modo stabile il valore di qualcosa in quanto è essa stessa volatile per sua natura. 

Per concludere, il fatto che questi strumenti non siano moneta non significa che non possano essere ascritti come ‘’asset’’ altamente speculativi.

Ma in una situazione in cui, secondo un sondaggio, il livello d’istruzione in materia finanziaria è basso, se non bassissimo; l’Italia si piazza 25° su 26 paesi analizzati da Pictet, non dovrebbe essere ‘’normale’’ investire in asset altamente volatili, quando non si hanno conoscenza basi in materie finanziarie.

FONTI UTILIZZATE:

[1] Stockholm Banco:

https://www.riksbank.se/en-gb/about-the-riksbank/history/historical-timeline/

https://www.riksbank.se/en-gb/about-the-riksbank/history/historical-timeline/1600-1699/first-banknotes-in-europe/

https://www.riksbank.se/en-gb/about-the-riksbank/history/historical-timeline/1600-1699/sveriges-riksbank-is-founded/

https://www.riksbank.se/en-gb/about-the-riksbank/history/historical-timeline/1600-1699/swedens-first-bank/

https://it.wikipedia.org/wiki/Sveriges_riksbank

https://it.wikipedia.org/wiki/Stockholm_Banco

https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_banca#Le_%22banche_pubbliche%22_di_deposito_e_di_giro

[2] Il caso italiano: la creazione della Banca d’Italia

Ricerche per la storia della Banca d’Italia, volume I, Editori Laterza 1990; Sergio Cardarelli, Pierluigi Ciocca, Alfredo Gigliobianco, Peter Hertner, Massimo Roccas, Valeria Sannucci, Ercole Tuccimei, Adalberto Ulizzi.

https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/storia/istituzione/index.html

https://www.treccani.it/enciclopedia/la-costruzione-dell-economia-unitaria_%28L%27Unificazione%29/

https://www.bancaditalia.it/media/views/2017/moneta-fiscale/index.html

https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/quaderni-didattici/moneta-scuola-secondaria-secondo-grado/Superiori_novembre_2018.pdf

https://www.bancaditalia.it/chi-siamo/storia/istituzione/index.html

[3] ALTRO:

https://www.ecb.europa.eu/ecb/educational/explainers/tell-me-more/html/what_is_money.it.html

https://investire.biz/articoli/analisi-previsioni-ricerche/economia-politica-diritto/monete-fiat-corso-legale-fiduciaria-cosa-sono-caratteristiche-come-funzionano-banche-centrali-differenza-con-moneta-merce-storia-pro-contro

https://dealflower.it/in-italia-non-ce-educazione-finanziaria/

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